Sulla porta del mondo

Storie di emigranti italiani

Buck 2025

C’è stato un tempo non così lontano, un tempo che forse non è mai finito del tutto anche se le cose non sono più così visibili, in cui a emigrare eravamo noi. A spingerci fino e oltre la porta del mondo erano gli italiani. Se cerchiamo tra le memorie e i racconti di ogni famiglia troveremo un nonno, un bisnonno, un amico intimo, che ha lasciato i propri cari e il proprio paese per andar a cercare lavoro altrove.

In Italia, era questa la ragione primaria che spingeva ad andare via. E qui, ancora oggi, in una qual certa misura, è questo che accade. Molti dei “nostri” giovani, appena terminato il percorso formativo, cercano lavoro fuori Italia, alle volte fuori Europa.

Ci sono poi parti del mondo in cui si emigra, tanto per incominciare, per salvarsi la pelle. Si è costretti a farlo. Per sfuggire alla guerra, alle fame, alla povertà estrema. Per mangiare, tanto per cominciare, per sopravvivere.

Ci hanno abituati a pensare ai paesi come stanze chiuse a chiave dalle quali uscire o entrare. Alcune stanze tra le tante, hanno serrature difettose o sfasciate, altre le hanno di ultima generazione, a doppia mandata e munite d’antifurto. E allora passare da un paese ad un altro non sempre, e non per tutti, è, o è stato, semplice.

Sulla porta del mondo - cover

Sulla porta del mondo, di Luigi dal Cin e Cristiano Lissoni, Terre di Mezzo Editore, 2024.

Questo libro ci avvicina alle storie dei migranti in Italia. È organizzato per capitoli; in ognuno di essi sono raccolte le storie di una diversa regione l’Italia. Veniano così a conoscere peculiarità uniche, diverse da luogo a luogo, che rendono questo paese un posto davvero ricco di tradizioni.

… storie di emigranti italiani

Troviamo le storie dei tanti che s’imbarcavano a Napoli per sbarcare a New York, e di chi partiva da Genova e arrivava a Buenos Aires. Viaggi per mare molto lunghi, ardui e pericolosi, sul finire dell’800.

Nel 1884 De Amicis partì da Genova per arrivare a Buenos Aires, in Argentina, a bordo del piroscafo Nord America, insieme a 1.600 emigranti. Pubblicato nel 1889, il romanzo racconta i ventidue giorni di quel viagguo. Il successo fu straordinario.

Sull’oceano divenne immediatamente un modello leterasrio per tutti coloro che siaccingevano a scrivere della trabversata oltreoceano.

Ci sono le “statuine” artigianali realizzate in Toscana, realizzate dai figurinai di Lucca, che caratterizzarono l’emigrazione di un’intera regione. E ci sono le storie dei musicisti emigranti e dell’Arpa viggianese in Basilicata, un’arpa tradizionale più piccola dell’arpa comune, che veniva costruita in un piccolo paese lucano, Viggiano, conosciuto oltre confine come “Città dell’Arpa”. Ci sono i così detti “bambini delle rondini”, in Trentino Alto Adige. Bambini sudtirolesi  protagonisti di un fenomeno di emigrazione particolarmente sofferto, che durò per più di tre secoli, dal Seicento fino agli anni Cinquanta del Novecento. E tantissime altre storie per altri e tanti luoghi.

I racconti sono illustrati con particolare cura e delicatezza da Cristiano Lissoni, grafico, disegnatore, fotografo.

Ieri e oggi

Sulla porta de mondo ci fa capire che in condizioni simili, di fronte a difficoltà così gravi, anch’esse simili a quelle che troviamo in queste pagine, la gente di ogni parte del mondo si regola sempre allo stesso modo. Parte. Prova a salvarsi, prova a migliorare la condizione della propria di vita e quella dei propri cari. Faremmo forse, noi, diversamente?

Anche i “nostri” bambini italiani, un tempo, sono stati costretti a lavorare, da piccolissimi. E le donne italiane rimaste da sole con il marito in guerra, o già vedove in giovanissima età, hanno lavorato in pessime condizioni pur di arrangiarsi.

Conoscere la storia, quel che succedeva ieri nel nostro paese, ci permette di meglio comprendere quel che succede oggi in luoghi lontani che fatichiamo a sentire nostri. Ci fa meglio capire i gesti e le sorti di uomini, donne e bambini che non ci assomigliano e non sono nostri parenti; situazioni che non riconosciamo e non sappiamo neanche immaginare, che pure non sono così dissimili da quello che diversi decenni fa è toccato proprio a “noi”.

Un viaggio alla scoperta di personaggi emblematici e vicende emozionanti: uomini, donne e bambini che da ogni regione d’Italia sono partiti per ogni angolo del mondo, portando con sé il sogno di una vita migliore e la ricchezza culturale dei propri luoghi d’origine. […]

Conoscere la storia ci permette di comprendere le ragioni che costringono a fare una scelta piuttosto che un’altra, apre la testa, ammorbidisce il pensiero, allena il cuore, fortifica sentimenti come l’empatia e la solidarietà. E se questo accade con i ragazzi è un gran bene.

Una narrazione che commuove e appassiona, per non perdere la memoria e comprendere meglio l’esperienza della migrazione, fondamentale per la storia italiana e la società del futuro.

Tratto dalla quarta di copertina.

Fondazione Migrantes

Sulla porta. Storie di emigranti italiani è edito da Terre di Mezzo Editore, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della CEI – Conferenza Episcopale Italiana che, dal 2006, cura un progetto culturale nel quale analizza e studia l’Italia delle migrazioni.

La collana Sconfinati orizzonti della Fondazione, si rivolge ai giovani e alla scuola affinché lo studio delle migrazioni diventi parte integrante dell’educazione e della formazione.

Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, da sempre segue le comunità degli italiani sparse nel mondo e realizza, dal 2006, il Rapporto Italiani nel Mondo, un progetto culturale transnazionale con il quale studia, analizza e approfondisce l’Italia delle migrazioni. Unitamente al Rapporto Italiani nel Mondo, ogni anno la Fondazione Migrantes edita anche il Rapporto Immigrazione e il report Il Diritto d’Asilo, completando così l’analisi annuale del fenomeno migratorio legato al contesto italiano.     
L’emigrazione prima e la mobilità oggi sono strutturalmente legate all’Italia e agli italiani, popolo di migranti da sempre.

“Sconfinati orizzonti” è una collana che si rivolge ai lettori più giovani e alla scuola, affinché lo studio della mobilità umana diventi parte integrante dell’educazione e della formazione, per un futuro sempre più pienamente interculturale e cosmopolita.

Dal sito Fondazione Migrantes

l’Autore

Luici Dal Cin è ospite della 15esima edizione del Buck Festival – il Festival della Letteratura per ragazzi di Foggia, nell’ambito del quale terrà un coinvolgente incontro-spettacolo dal titolo “Ragazzi, quante storie! – I segreti dello scrittore”, sull’importanza della scrittura e della narrazione per lo sviluppo di un pensiero critico.

in Biblioteca

Sulla porta del mondo e gli altri titoli di Luigi Da Cin sono nella nostra Biblioteca dei Ragazzi e sono regolarmente ammessi al prestito.

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Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e, a partire da quelli, tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, e la sua Stromboli.

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