Donne per la pace. Voci che hanno cambiato la storia

Viviana Daloiso

Anima e Animus, alchimia e integrazione junghiana in un inconscio androgino complementare ed equilibrato: utopia trascesa in realtà nel libro Donne per la pace. Voci che hanno cambiato la storia a cura di Lucia Capuzzi, Antonella Mariani e Viviana Daloiso e presentato alla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia dalla giornalista Annalisa Graziano.

Inchiesta e creazione germogliata da un conquistato senso dell’alterità per demistificarne i pregiudizi etnici e di genere, in quanto le donne sono mediatrici presenti nel nostro tempo e critiche riconciliatrici del nostro presente. Il mondo cinico e individualista viene disintegrato dalla consapevole ed intraprendente capacità identificativa femminile che restituisce rilievo alle memorie silenziate e sottratte all’oblio da una divulgazione informativa di dominio maschile: l’iniziativa del teatro sociale di Lea Baroudi per curare il Libano, l’assennata ribellione del parent circle in Rwanda per ricucire le famiglie dilaniate dallo strappo della perdita, l’eloquenza incisiva dell’arte pittorica di Darya come strumento di liberazione in una vulnerabilità fragile ma non passiva.

Daniela Marcone, Viviana Daloiso e Annalisa Graziano

I ponti di pace progettati nel caleidoscopio di epicentri disumanizzanti sono costruiti in sordina nell’eco delle azioni piccole e concrete che non privilegiano la prevaricazione ma i pragmatici compromessi. Storie dal peso specifico tangibile nell’esigenza di verità racchiusa nella capacità generativa femminile che rigenera la speranza ormai smarrita tra le rovine.

Una significativa digressione era in risonanza con i ponderati e intensi interventi di Daniela Marcone, lenitiva carezza che scalda la freddezza della violenza con la partecipazione e la testimonianza, incarnato manifesto dell’auspicata parità intrinseca nella collaborazione e non nel pentimento. 

Simona Danese

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