Mal di isola

Il malanima è un male misterioso che ti prende quando sei costretto a rimanere  in un posto in cui non vuoi stare, e se provi a forzare le cose tutto si complica e sembra andare contro di te.

Quando quel posto è un’isola fuggire diventa molto più complicato.

E’ il malessere che tormenta alcuni dei personaggi del romanzo di esordio di Rosita Manuguerra, intitolato proprio Malanima.

Voce narrante è Mia, un’adolescente che nell’estate dei suoi tredici anni, segnata dalla morte della nonna paterna, incontra Marina, sua coetanea, arrivata sull’isola con il sole agostano e costretta a rimanere nonostante l’arrivo delle prime piogge settembrine, a differenze dei molti che ripartono appena la stagione più calda finisce.

Marina è bella e magnetica e porta con sé il fascino di chi arriva da lontano e ha visto e conosciuto molte più cose di quelle che si possono esperire su un piccolo fazzoletto di terra interamente circondato dal mare.

Il suo arrivo sullo Scoglio, termine che gli abitanti usano per riferirsi affettuosamente all’isola, è destinato a riportare in luce segreti taciuti per molti anni.

Inizialmente Marina si mostra sfuggente e taciturna. Sembra inavvicinabile. Sin dai primi giorni di scuola si dedica instancabilmente alla scrittura, affidando lo sfogo del suo malessere ad un taccuino nero da cui difficilmente si separa.

Solo l’ostinazione di Mia riuscirà a fare breccia nel muro che la ragazzina ha alzato tra sé e gli abitanti dell’isola.

In lei Mia riconosce la sua stessa voglia di libertà, di fuga da un luogo che per quanto le appartenga e conosce bene è pur sempre una gabbia che rischia di limitare le sue opportunità.

“E’ strano pensare di non poter scappare. Che per quanto tu possa correre, a un certo punto trovi il mare. Non so se ce la faccio. Mi sento soffocare”.

Esempio di coraggio e determinazione è per lei sua zia Nietta, costretta a sacrificare buona parte della vita all’accudimento della madre malata. Alcuni giorni dopo la morte di quest’ultima raccoglie i risparmi messi da parte grazie al suo lavoro di sarta e lascia l’isola trasferendosi a vivere sulla terraferma.

Anche Mia vorrebbe inseguire il suo sogno: continuare gli studi e diventare un’insegnante. Ma i suoi genitori le prospettano rinunce a cui lei, probabilmente, dovrà sottostare.

Malanima è un romanzo di formazione. La crescita interiore delle due adolescenti viene raccontata dalla Manuguerra con eleganza e sguardo profondo. Assistiamo ad una maturazione repentina di Mia e Marina a causa degli eventi di cui sono protagoniste.

Muta e si evolve anche il loro rapporto con i genitori: il forte senso di protezione verso le due ragazze li ha portati a tacere per molti anni segreti terribili. E’ giunto però il momento di dire la verità.

Malanima, infatti, ha nel suo tessuto narrativo una delicata sfumatura tendente al giallo che sollecita la curiosità del lettore sin dai primi capitoli e lo tiene incollato fino alle ultime pagine. Fino alla classica e tanto attesa confessione.

Rosita Manuguerra è cresciuta a Favignana. Si è laureata all’Alma Mater Studiorum di Bologna e successivamente ha frequentato il Master biennale in tecniche della narrazione presso la Scuola Holden. Ha presentato i primi capitoli di Malanima durante l’Opening Doors, la giornata conclusiva del percorso di studi, ad un panel di professionisti del settore.

Nel giro di pochi mesi quei pochi capitoli sono diventati il romanzo pubblicato da Feltrinelli, che verrà presentato il 24 Luglio durante l’ultimo incontro dell’edizione estiva 2025 della rassegna Fuori gli Autori.

Il romanzo è disponibile al prestito. Clicca sul link seguente per consultare il catalogo della biblioteca.

https://lamagnacapitana.regione.puglia.it/SebinaOpac/resource/malanima/PUG03207562

Foto dal profilo Facebook di Rosita Manuguerra
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Salutista, ma non troppo. Lettrice onnivora, ma dal palato fino. Adoro i panini gourmet, il jazz lounge, le cene con gli amici.

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