Piccolo abbecedario in rima
Buck 2025
Abc…: per imparare a leggere si incomincia da qui. Nell’immaginario di ogni bambino piccolo c’è quel super potere che ci permette di attribuire un suono e un significato a ogni disegnino. Sì, perché quei simboli, nel vissuto di un bambino, non sono che disegnini. La lettera A, per esempio, assomiglia a una capannuccia, la lettera E a un pettinino, e la F, allora è un pettinino sdentato. La D è un omone col pancione, la P è un tizio con la gobba, e la B di gobbe ne ha due. L’H è un portone sbarrato, la O, tonda e piena, come una luna, come un pallone, è la più facile di tutte.
Ogni lettera è un’invenzione. E ogni bambino ha le sue, sempre diverse, originali e personalissime.
Ed è un gioco, è un marcare il foglio bianco per sentirlo proprio. Abc e, a seguire, tutte le altre. S’incomincia dal ricopiare il proprio nome. Scrivere MAMMA, scrivere NONNA, scrivere CASA, scrivere MIMMA che è il nome del cane, o MIA che è il nome del gatto. S’incomincia a lasciare traccia del proprio passaggio. Si fa così, si inizia dalle cose più care. Dalle cose note. Si parte sempre da quelle, per raccontare una storia. Da ciò che conosciamo benissimo, i luoghi, gli animali, le persone che amiamo.

ABC. Filasstrocche da qui a lì. Piccolo abbecedario, di Elisa Mazzoli, Pulce, 2022.
Le filastrocche di Elisa Mazzoli ci facilitano il compito. Di immaginare, d’inventare, di tenere a mente. Di imparare a riconoscere lettere sconosciute (“simboli”) che ci serviranno, poi, a comporre parole note.
In questo libro ogni letterina ha il suono, la forma e il colore di quel che descrive, e ha il ritmo di una canzone, così che possa entraci in testa come fa la musica, facilmente e regalando piacere. Le letterine, sulla pagina, le troviamo in maiuscolo e in minuscolo, in corsivo e in stampatello, proprio come nelle primissime pagine di un sussidiario. La A, di Ape, è gialla. E la B del Bruco? Verde, naturalmente. la F delle Foglie è arancione, come il colore di quelle che cadono e volano in tondo e poi si posano a terra in autunno. La R di Rosa è rossa come le più belle tra le rose. La T del Tetto è proprio color tegola, di un bordeaux intenso. La U di Uva è viola come i chicchi gonfi e sodi di un bel grappolo, e la Z della Zanzara molesta è grigio scuro…
In questo piccolo abbecedario ci sono anche le lettere “difficili”: la K del Kiwi, che è verde acido, la J di Jeans, celeste slavato, e la W di Water che è marrone, mamma mia…
Il suono delle parole
Le filastrocche si susseguono in ordine alfabetico, come un ritornello da canticchiare, una poesia, una sequenza che si memorizza facilmente. Un modo leggero ed efficace per imparare a decifrare dei “simboli”. Perché non perdano mai il fascino e la bellezza di quando altro non erano che disegnini.

ABC. Filastrocche da qui a lì è un libro adatto a letture condivise ma per la sua semplicità e la freschezza delle immagini si presta anche ad essere letto autonomamente dai bambini che stanno imparando a leggere. Può essere inoltre uno spunto per laboratori da fare con i bambini in età prescolare.
L’autrice, con tante storie e attività sempre dedicate ai più piccoli, è di nuovo ospite del Buck Festival, il Festival di Letteratura per l’Infanzia di Foggia.
In Biblioteca
I titoli di Elisa Mazzoli sono nella Biblioteca dei Ragazzi de “la Magna Capitana” di Foggia, e sono disponibili al prestito.
